Figliefemmine aderisce e partecipa allo
Il Motor Show sarà a Bologna dal 4 al 8 dicembre. Per il terzo
anno, sabato 5 dicembre 2009
ORE 15 P.za COSTITUZIONE ci sarà anche lo Human-motor. Una critical
mass attraverserà le
strade di Bologna per liberare la città dall’immaginario
dell'(AUTO)distruzione e per affermare che un altro Motor è possibile.
Una mobilità urbana alternativa non basata sui mezzi motorizzati
privati.
Noi cyberfeministqueer e le compagne della ciclofficina Ampioraggio (che sta all’Xm24)
abbiamo ragionato sul sessismo intrinseco all’immaginario motorizzato,
partendo dall’inguardabile pubblicità del motor show…questa:
Ovviamente la questione della strumentalizzazione
del corpo delle donne nell’ambito della promozione del consumismo
inquinante in stile "truzzo da SUV", è facilmente comprensibile a
partire dalle innumerevoli pubblicità e retoriche che legano "donne a
motori". Una serie infinita di rappresentazioni fittizie e
discriminatorie che si inserisce in un contesto
televisivo/pubblicitario/politico/culturale in cui ad essere
rappresentate come "oggetti funzionali alla seduzione" sono le donne.
Sempre e necessariamente eterosessuali, prorompenti, oche e vogliose. A
parte in quella serie di spot dedicati alla rappresentazione di donne
eterosessuali madri di famiglia e dedite (gioiosamente) al lavoro
domestico o alla cura di maschi simpaticoni e bambinoni (eterosessuali).
Abbiamo già ragionato su <a href="http://www.youtube.com/watch?v=pZqZeNP4Ano">pubblicità sessiste</a>,
la situazione è disastrosa. Da un lato rappresentazioni normalizzanti
di ruoli di genere insostenibili, dall’altro la non-rappresentazione
sistematica di identità e corpi non conformi.
Ci siamo fermate perciò allo spot del motorshow
poiché rimandiamo al buon senso (per il momento, forse pecchiamo di
ottimismo)l’analisi della funzione delle donne in esposizione a fianco
alle macchine. Basta cercare "motorshow" su gugol immagini e…voilà:
Orbene… Ecco che gridiamo allo Human Motor come Critical Girls:
L’EMANCIPAZIONE NON SARA’ MOTORIZZATA
Il Motor Show strumentalizza il corpo delle donne.
Usa il corpo femminile come accessorio da accostare all’arbre magique.
Si rivolge agli uomini come a bambini ai quali tutto è permesso nel paese dei balocchi.
Rappresenta nella sua campagna grafica due giocattoli: una macchina
sportiva e una barbie ritoccata e maggiorata, ahinoi, col “colpo della
strega”. Prototipo giocattolo delle regole di genere nel capitalismo
post-moderno italiano: una lei/merce eterosessuale, disponibile, dedita
alla seduzione, che invoglia un lui, macho, dedito alla produzione.
NE ABBIAMO PIENI I POLMONI
Le donne non sono oggetti, non sono in vendita
(tantomeno a rate!)