Comunicato HM2017

3 giorni di bici, critical mass e follia

Comunicato Human Motor 2017

A volte ritornano…

Parliamo del Motor Show, l’annuale kermesse del motore che dal 2 al 10 dicembre inquinerà Bologna con le sue idee di (auto)distruzione.
E a cosa assisteremo per l’ennesima volta? A capannoni pieni di automobili, a gare, esposizioni e rinfreschi, pubblicizzati e accompagnati inevitabilmente da ragazze che vendono all’automobilista il mezzo all’avanguardia. Ancora la macchina è associata alla tradizione sessista “donne e motori”.

Quel Motor Show pareva sconfitto qualche anno fa: l’auto (o l’economia) si era fermata, sembrava non partisse più. Invece dopo una breve revisione sgasa ancora. Ma adesso, dicono, è più ecologica: è diventata “verde”… Ed ecco che se da un lato la giunta Merola con il ministro Galletti si riempie la bocca di discorsi ecofriendly, cercando di immaginare una Bologna più verde che ospita il G7 ambiente, sviluppa servizi di bike sharing (fallendo), spiana tangenziali per le biciclette, dall’altro muove “guerra” ai ciclisti nel nome del “risveglio civico”, demonizzando la pericolosità del ciclista selvaggio, indisciplinato violatore del codice della strada.
Una macchina amministrativa che continua, imperterrita, a pianificare spazi metropolitani per nulla sostenibili, incentrati ancora sull’automobile come principale motore degli spostamenti quotidiani.

E così dopo qualche anno di pausa, sentiamo ancora il desiderio di pedalare assieme. Il rito collettivo sarà rianimare il golem Human Motor, entità mitologica per un terzo essere umano, un terzo anticapitalismo ed un terzo bicicletta!!
L’unico motore che ci piace si muove nella Critical Mass, nel ritrovo spontaneo tra ciclist* che da sedici anni urla “BASTA AUTO! FATE LARGO!!”.

Ciclist* selvagg* CONTINUERANNO a volersi muovere in bicicletta:
ogni giorno per vivere e purtroppo lavorare,
spesso per pedalare in compagnia, in biciclettata o Critical Mass,
sempre per essere il cambiamento che vogliono.

… e a volte crescono

La ciclofficina popolare Ampioraggio quest’anno compie dieci anni!!
Dieci (10) anni di autogestione e autonomia fatta in bicicletta, ciclicamente con alti e bassi, tra meccanic* improvvisat*, gente in fissa con la bici, innumerevoli avventor*; in mezzo a saldatori, flessibili, e attrezzi diroccati; fra lavori interminabili ed infinite pulizie e riordini; con difficili convivenze interspecie (ideologie del piccionismo) sfociate in inevitabili separazioni.
Una decade di incontri di biciclette, persone, idee e volontà di costruire qualcosa sia un mezzo per muoversi, sia un’altra realtà. E dopo tutto questo tempo trascorso, dopo dieci gelidi inverni ed afose estati sotto la tettoia di XM24 oggi ci ritroviamo sotto esplicita minaccia di sgombero.
Contro l’attacco che ci viene mosso rilanciamo: non sarà mica uno sgombero a fermarci! E così, compiendo gli anni, cresciamo. In occasione del compleanno inauguriamo un nuovo spazio all’interno di via Fioravanti 24. Dopo infiniti lavori e dopo due lustri la ciclofficina raddoppierà la sua superficie – addirittura – si passerà all’operatività da uno spazio coperto su due lati ad uno chiuso, in 3D!

Tra Human Motor, compleanni ed ampliamenti vogliamo anche trovare il momento per parlare di ciclist*, di ciclofficine e di reti.
Alla Ciemmona di quest’anno abbiamo portato un appello che parlava della necessità di costruire una rete di ciclofficne e cicloattivist*. Crediamo utile creare un primo momento d’incontro nello Human Motor.

Vogliamo parlare di bici e non possiamo non parlare di ambiente.
La critical mass e lo Human Motor nascono e vivono come lotte ambientali.
Partendo dalla nostra esperienza locale, dichiariamo il Motor Show e la “campagna per il risveglio civico” (aka guerra alle biciclette nel nome del famigerato buonsenso) quali esempi perfetti della bipolarità della giunta in tema di mobilità. Mobilità che è solo uno dei punti di vista da cui analizzare le politiche ambientali.
Ampliando lo sguardo, vediamo Bologna impegnata nel promuovere conferenze e incontri sull’ambiente, come il G7 di giugno, e nell’investire su grandi progetti considerati ecofriendly, come la Fabbrica Italiana Contadina (FI.C.O.). Scelte che mascherano una città in cui l’ambiente è totalmente subalterno e irrilevante. Cemento, asfalto e speculazione – vera faccia del progetto di Farinetti, destinato allo stesso fallimento dell’esposizione di Milano – sono ancora oggi le linee guida dello sviluppo urbano: la nuova legge regionale sulla pianificazione che dà il via libera ai costruttori; il People Mover ed il cosiddetto Passante di mezzo ennesime opere inutili e dannose; i cantieri dei progetti di riqualificazione che si moltiplicano nei quartieri popolari alla faccia del patrimonio immobiliare inutilizzato.
Tutti questi processi sono la reale speculazione capitalistica, fatti che non lasciano spazio all’immaginazione civica e men che meno a un’organizzazione della città attenta all’ambiente e sostenibile.
Questo non è il corso della sola Bologna: lo “sviluppo” è globale e globalmente in crisi; la direzione di un intero sistema è la stessa. Le conferenze dei “grandi” sull’ambiente continuano a fermarsi ad ipocriti obiettivi di facciata, totalmente inefficaci nel risolvere i disastri ambientali che anzi perpetuano. Nel frattempo la Terra e la Vita subiscono danni irreparabili a causa di una civilizzazione e di una crescita senza limiti. La situazione è gravissima agli occhi di tutt*. Le ciclofficine popolari sono già delle risposte concrete a questo modello di sviluppo, ma non sono abbastanza.
Ci rivolgiamo quindi a loro e a* ciclist* per costruire una rete capace di proporre un’alternativa reale alla devastazione della Terra e delle popolazioni che la abitano.

L’assemblea è aperta a chiunque sia interessat*, ciclist*, ciclofficine, curios*, passanti (non di mezzo).

Se hai una bici da mettere a disposizione a chi viene da fuori scrivici.

per info: human-motor.noblogs.org
ampioraggio@inventati.org